sabato 15 marzo 2014

CONSIGLIO - Manifesto dell'antimafia, di Nando dalla Chiesa, Einaudi 2014.


La mafia non è misteriosa né invincibile. Negli ultimi trent'anni molto è stato fatto per conoscerla e combatterla meglio, ma ancora esiste una barriera di luoghi comuni che la protegge. Troppi (e decisivi) sono i pregiudizi interessati sulla geografia e sull'identità del fenomeno mafioso, troppe (e decisive) le banalità sulle sue trasformazioni culturali o sui suoi modi di penetrazione nella vita economica e sociale del Paese. Comprendere che «la vera forza della mafia sta fuori della mafia», nelle alleanze e nei servigi che le giungono da una variegata e multiforme zona grigia cosí come nelle mille forme di pigrizia o sciatteria culturale, vuol dire anche ripensare radicalmente i modi di contrastarla. Vuol dire riconoscere che il problema non è solo di forze dell'ordine e magistratura; e significa, al contempo, sottrarsi alle suggestioni eroiche che circondano talvolta i protagonisti dell'antimafia, per promuovere l'impegno consapevole e collettivo di «semplici» cittadini, portatori di superiori livelli di libertà e di etica pubblica. 

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